Scivere intorno al sistema complesso e dilagante di tensioni per piccoli

C’era un cielo libero
blu e bianco
blu e bianco
blu e bianco
con in nero l’ombra dell’impiccato
in nero il profilo dell’impiccato
tutta la città dei bambini sotto l’albero a criticarlo
tutta la città dei bambini sotto l’albero a dargli torto
hanno sciolto il cappio e l’hanno deposto sulla terra
e sulla terra lui ha parlato
e sulla terra lui ha recitato
ma alla gente quello che ha detto non è piaciuto
alla gente quello che ha detto non è piaciuto
e lo hanno ri-impiccato
lo hanno crocefisso di nuovo
e i bambini ora erano contenti
i bambini erano felici
i bambini potevano sparlarne
e anche quelli che non avevano assistito dicevano la loro
anche quelli che erano stati dietro i vetri dicevano la loro
e l’impiccato si è messo a ridere
l’impiccato si è messo a ridere
Il cielo è rimasto pulito
blu e bianco
blu e bianco
blu e bianco
e i bambini non sono cresciuti
i bambini non sono cresciuti
e l’impiccato è rinato
rinato di nuovo
non aveva mai respirato così.

-Francio-

Discorso a me.. ed è come parlarti (inamandosi)

Bestia aspra
gelosia
cancro amaro
gelosia
coltello feroce
gelosia
parole che non avrei voluto sentirti dire
l’animale a rodersi che parla dalle tue labbra
ferito
da te
da me -idiozia connaturata in uomo a fingersi-
metastasi condivise
alimento il cancro
alimento il cancro
non so dargli forma
ma abil son di portargli nutrimento fresco
affili le tue unghie
e tremore il sangue mi si fa
per il cuore che nelle tue mani ho posato
con annese vene, arterie, capillari
non riesco
non riesco a non amarti
perchè non voglio
perchè non posso
la monnalisa che abbassa gli angoli del suo sorriso
il cancro infuria
fera irrazionale
a razzolare nello stomaco
gli orologi scorrono
le clessidre terminano
e in ogni granello che ho da far scorrere
voglio ridere
voglio ridere con te
e che il mio sorriso nel tuo si amplifichi
e viceversa
e viceversa
parole non mie in tempi non nostri
biada e pastura
per le zanne a raschiarti
ho deposto le mie armi davanti ai tuoi occhi
colpiscimi
se la mia stupidità ti divora
uccidimi
e se l’assassino consapevole sarai tu io morirò ridendo
io uccido e non lo so
e la mia colpa è doppia
e la mia colpa è doppia
pecco di semplicità
egoismo
buonismo
nei confronti di un’odiosa umanità amata
nei confronti di chi ha bisogno non mi ritraggo dall’aiuto
ma se per questo devo vedere rabbia nei tuoi denti
mi troncherò le mani
parlerò più piano
piano piano
soppesando soppesando
un congiuntivo e un si
senza mai perdermi
senza mai perdermi
E alla nuova luna pianteremo nel terreno giovane un seme
e le antiche piogge raccolte lo cresceranno
e l’albero in potenza
sarà atto
saremo noi
saremo noi soli
sempre
a bruciare pelle nuova con ragione
a bruciare pelle nuova con ragione
chemioterapia di noi
a debellare il male
che questo cielo di screzi rosa non possa più frantumare.

Ti amo donna mia

-Francio-