Colei

Nettare color dell’indaco
un fuoco acceso ardere speranze ineffabili
tu che siedi e osservi assorta
tu che non concedi mai il tuo sguardo
le tue ali ripiegate
le tue ali arrugginite
un manto d’oro
che inquina la tua indifferenza.
-Francio-

Quanti atomici

incrostati di pregiudizi
i tuoi sogni
nel tentativo di far bella figura

una scarica che brucia la carne
una forma che sogni sia perfetta
perfetta
rose di una bellezza utopica

acqua che si mischia
acqua che ribolle
di vene stremate
tatuate sulla pelle
una pelle di falsi presagi
i muri che hanno assorbito i tuoi urli
i muri che hanno taciuto
una grossa macchia rossa che si espande
un fiore rosso sangue
bellezza che cola
-Francio-

Cerule sinfonia

cicatrici bianche e blu
che si fanno nuvole
braccia d’alberi spezzate
in una jungla di visioni deboli
baobab che abbracciano pali della luce stanchi
un uomo si attarda a spengere i lampioni
fili in ragnalele elettrificate
mappe celesti contornate di grigio

mosaici di piastrelle monocrome
e tutto si frappone sempre
al cielo.
-Francio-

Liquori in pillole

Centellinare ogni emozione
goccia a goccia
assaporarle
farle turbinare in bocca come fumo
giocarci piano con la lingua
sapore dolce sapore amaro
sensazioni liquide
per diluirmi il sangue
goccia a goccia
oggi che il tempo piove.
-Francio-

Teogonia rovescia

dove avete sepolto la vostra ultima divinità?
so che avete in serbo miracoli
– autocelebrarsi –
adorare asini d’oro
quanto tempo deve ancora correre
la mattina che mi sveglia
e questo sole ancora in fasce
sono il mio credo
a me che dio si è nascosto
ipocrisie ben ornate
magnetismo ateo
solo uomo che tenta di fuggire

fuggire fuggire fuggire
Troni per deporre nella notte un occhio vendicatore.
-Francio-

Cosmogonia teorica

Bruciare è un ibrido sentimento di rovina
Bruciare è un cuore di tenebra tiepido
la sensazione di vivere in un cubo elettrico
un dialogo sopra i massimi sistemi dell’universo
ogni uomo si fa filosofo
linee continue
linee spezzate
un male tanto dolce
come una caramella di inquietudine
Tornate al porto naviganti
Tornate dalle vostre Penelopi laboriose
trama & ordito
fare & disfare
Tu e la tua cravatta e la tua camicia stirata
a parlarmi del tuo dio così sicuro e certo
prove scientifiche
così è scritto
e lì la verità risiede
Bruciare in un secondo di vuoto emozionale.
-Francio-

Babele che crolla

L’aria si farà stanca del mio continuo parlare
Non avrei voluto
esser di nuovo a piedi nudi davanti alla vita
Sussurrare piano piano per farsi sentire di più
– i piccoli segreti in corni d’oro risuonano-
Politicanti in calore friniscono
il loro falso orgoglio
rosso & nero in nuanche
Il valore di un uomo misurato
su di una ruota a premi.
VENGHINO SIGNORI VENGHINO
il circo apre i battenti
Sono stanco di vedere il vecchio clown sbraitare
tigri & leoni & cravatte & ventiquattrore
che si azzannano
VENGHINO SIGNORI VENGHINO
polvere che mi arrossa gli occhi
Passerò il giorno a riflettere
Vita un giorno al tuo cospetto arriverò.
-Francio-

Sorgente -conato-

ammirare i riccioli dell’incenso che brucia
un paradiso acerbo
ancora ci sono incubi di ragno
che tessono schemi
Astensione sonora
Un Icaro con ali di tugsteno
Dove sono arse le illusioni?
otri di angosce a macerare
Elemosinare un po’ di pace
La luna sboccerà nel riflesso di un mare rubato
un furto delle mie mani colpevoli
Ceppi e giochi per far riposare le mie colpe.
-Francio-

Dialogare

disincantarsi
in una noia da pagina patinata
paura del buio mai celata
irrazionale voglia di parlare
e accorgersi di non aver nulla di sensato da dire.
Assimilo jazz.
assimilo assimilo assimilo
un altro io che di me stesso è copia.
i giorni non son mai scivolati così veloci.
-Francio-