Prigionie trascendentali (poesia di sperimentazione coatta)

Voglio fuggire e perdermi
da questa carne che mi tradisce
dalle mie unghie che si sono macchiate
dello smalto che dal tuo è colato..
Eva che si tramuta
nel frutto
dagli occhi truccati
Macchie di donna
in una poesia
che le ore passate nasconde
Voglia di fuggire per essere la mia fibra più vera
da queste gabbie che ogni giorno di sbarre si infittiscono
e ridere amare e piangere

-Francio-

Prigionie trascendentali (poesia di sperimentazione coatta)ultima modifica: 2003-11-06T16:48:48+01:00da franciuz@v
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8 pensieri su “Prigionie trascendentali (poesia di sperimentazione coatta)

  1. Credi che una farfalla possa desiderare un paio di ali colorate e, parallelamente, l’immobilità di un baco chiuso, soffice, inaccessibile? Si può temere d volare anche se questo è ciò che desideri d più?
    Un galeotto vuole la luce o preferisce l’oscura sicurezza della cella che si è scelto?

  2. :”) La tua carne ti tradisce?? Eva è quindi se stessa econtemporaneam ente frutto?? Eva è la mela??? PorcaEv….. dovevo immaginarlo!!

  3. E quando mai le sbarre cadono? tanto vale portarsele dietro e provare a vivere e amare come se non ci fossero. a volte diventano più leggere.un saluto

  4. la carne è sempre una traditrice. le donne sporcano e macchiano prima che le pubblicità svendano la giusta dose di candeggio (la vecchietta di Ace è morta troppo tempo fa). le sbarre sono fatte per essere tagliuzzate e limate lentamente, prima che la furia delle tue parole le travolga con rabbia e dolcezza

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