C’è una parola che non ti ho detto
e che mi fischia in gola
lì vicino a quel bolo di rabbia
che non riesco ad ingoiare
Incitate le folle
Facinorosi
di idee incostituzionali
La mia morale
di fiori recisi
La mia terra
arida di sangue
Arriverà la stagione delle piogge
Gocce di petali
Gocce
per cancellare volti tristi
Un bambino che mi sorride
Forse lui la vede la bellezza
lei che tra le mie parole mi fugge
-Francio-
Affilato intingersiultima modifica: 2003-07-24T19:44:36+02:00da
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…………… ..jaswa”……. ……………. ………
tra le foglie vedo buchi di bruchi affannati verdi morbidi viscidi succulenti buchi di memoria tra le foglie tra le facce tra gli errori e le liane cerco ponti resistentii al mio passaggio parallelo da sensazione a sensazione il tutto in un impasto positivo e se perdo cio’ che tutti chiamano spengo tutto do spazio alla creazione quando è difficile non vedersi e quanto è difficile non pensare impossibile aggiungo sottilmente tra le labbra respiro ghiaccio e ho del vento impigliato nei capelli non so perchè ma ultimamente o meglio sarebbe corretto dire cioè anzi no ecco si ecco la senti come grida non ne posso più ma sorrido indifferenza ultimamente il peccato piove di notte e di giorno scordo di esistere anche il sonno si fa vigliacco e mi stanca mistanca non vedo altro che morbidi buchi di bruchi tra le foglie della mia viscida succulenta quotidianità… …….jaswà
sempre allegro eh?
INCERTEZZE
Credo di essermi
Perduto tra i meandri di una chioma d’acacia
Credo di essermi sempre chiesto il numero esatto
Di parole sufficienti
Ad esprimere la sensazione di pazzia
Credo di essermi
Sbagliato nel calcolo almeno due volte
Così come
Credo di essermi
Fatto del male e del bene
Due volte in un solo istante
Credo di essermi
frainteso poiché sbattendo il viso su questa porta
Ho visto più e più volte un sorriso
Credo di essermi
Visto con la pelle nera e
La testa esplosa tra i tasti di un pianoforte
A coda e
Credo di essermi
Tagliato i capelli senza per altro sentire alcun rumore
Credo ancora di essermi
ritrovato qui per caso
ma non ammetto la mancanza di uno scopo
Inoltre credo di essermi
Innamorato di un’arte
Che voi chiamate vivere
Ma non ne sentite mai parlare
Credo di essermi
sporcato tutto di vento gelido
Quando l’unico refrigerio qui è una riga bianca di equatore
Credo di essermi
Chiamato e cercato a lungo
Nel buio di un pensiero persistente
Credo di essermi
Intravisto dietro una colonna di vetro e di cobalto
Mentre il mare annoiato di sé stesso
Si riversava nei sogni di un bambino
Credo di essermi
Voltato le spalle per pura mancanza di informazione
Credo di essermi
Ucciso un giorno al solo contatto
Di labbra avvelenate
Credo infine di essermi
Esposto a grossi rischi
al solo scopo di scoprire la vera natura
delle mie sensazioni mentre
mi muovevo al ritmo instabile
di deboli
allucinanti
percezioni sonore
Credo di essermi
sentito proprio bene in fondo
Credo di essermi
volatilizzato in uno sguardo
Credo di essermi frastagliato in mille cocci
di grigio vetro riciclato
E di aver volato piano
dove volano le parole
Credo di essermi sentito felice
e credo
ora
di essermi trovato…
…e addormentato
Caro francio, adoro la poesia, in particolare l’ermetismo. Ti leggerò con piacere.Nel mio viaggio nelle chat ho incontrato poeti e scrittori che usano questo mezzo per liberare le loro emozioni e renderle universali, come la mia amica Sofia. Anche io amo scrivere e spero di dare un contributo a questa grande possibilità di espressione.
Un caro saluto Silvia.
fatti + cilum e vedrai che la vita ti sorriderà